Caso Stefano Cucchi, processo-bis. Il Pm Giovanni Musarò presenta una relazione medica segreta.
Nuova svolta nel processo Cucchi-bis che si occupa dei depistaggi e dei reati commessi dai carabinieri e dai soggetti che, nel corso delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi, avrebbero in qualche modo coperto il pestaggio modificando verbali, dichiarando il falso e omettendo informazioni essenziali per gli investigatori.
Caso Stefano Cucchi: la relazione medica sulla morte del geometra romano
Nel corso del processo, stando a quanto riferito da Adnkronos, è venuto alla luce una referto medico stilato nel giorno della morte di Stefano Cucchi. Sarebbe la prima analisi sul corpo del geometra romano, un’autopsia segreta sul corpo del trentunenne. A svelare l’esistenza del rapporto è stato il Pubblico Ministero Giovanni Musarò.
I risultati della prima autopsia sarebbero stati decisamente differenti da quella prodotta in un secondo momento e che, stando all’accusa, sarebbe stata in qualche modo influenzata proprio da alcuni militari dell’Arma nel tentativo di nascondere le cause e le concause della morte del ragazzo, picchiato nella caserma dei carabinieri dopo essere stato arrestato per possesso di sostanze stupefacenti.
Le cause della morte di Stefano Cucchi: le differenti posizioni di medici e carabinieri
La relazione evidenzierebbe almeno due fratture non precedenti all’arresto, oltre che le evidenze di una insufficienza cardiaca. L’autopsia medica specifica come fosse impossibile in seguito alla prima analisi risalire alle cause della morte di Stefano Cucchi. Allo stesso tempo, di fronte ai dubbi evidenziati dai medici, i verbali dei carabinieri presentavano nero su bianco le cause della morte del giovane.